In premessa, è fondamentale ricordare che COINGER, prima come Consorzio e successivamente come società, è nata come espressione della volontà di tante Amministrazioni comunali di unirsi per offrire ai propri cittadini un servizio di gestione rifiuti di alta qualità.
Per anni, COINGER ha rappresentato un esempio virtuoso di collaborazione tra Comuni, superando i confini municipali e ottimizzando risorse ed efficienza.
Perché, allora, stravolgere un sistema che ha funzionato così bene?
Questo cambiamento è stato promosso invocando il principio “chi inquina paga”, promettendo un sistema più equo. In realtà, con il nuovo sistema, eliminando il criterio dei metri quadri, i costi vengono semplicemente redistribuiti: qualcuno pagherà di più, qualcun altro di meno. Ma il dato complessivo non cambia: per i cittadini del nostro Comune, i costi aumentano. Altro che “nessun aumento”: il documento che ci viene chiesto di approvare dimostra chiaramente il contrario.
Siamo qui oggi a rivedere il PEF 2025 per il superamento del limite ARERA:
ARERA imponeva un limite massimo del 9,6% di aumento. Bodio Lomnago lo ha superato.
È stato quindi necessario presentare un Piano di Rimodulazione, non per abbassare i costi, ma semplicemente per aggirare il vincolo normativo e distribuire diversamente l’aumento.
Ci sembra evidente che l’aumento c’è, eccome, e che servono manovre tecniche per farlo rientrare formalmente nei parametri di legge.
Riporto i PEF degli ultimi anni:
• PEF 2022: 247.512 €
•PEF 2023: 299.383 € (di cui tariffazione solo per 275.037 €)
•PEF 2024: 301.094 €
•PEF 2025: 315.453 €, poi abbassato a 303.845 € per superamento ARERA.
Con l’IVA al 10%, parliamo di 334.229,50 euro che verranno richiesti ai cittadini di Bodio Lomnago.
Questi aumenti erano stati presentati come necessari per uniformare le tariffe in tutto il bacino COINGER. In realtà, oggi siamo di fronte all’avvio di una TARIP frammentata, che per molti anni non sarà affatto uniforme tra i Comuni soci.
Tariffa puntuale? Solo a parole.
Si continua a parlare di “tariffazione puntuale”, ma i dati ufficiali mostrano che oltre il 80% dei costi è fisso e non dipende dal reale comportamento dei cittadini:
•Costi fissi: 170.820,95 €
•Costi di tariffazione: 48.601,84 €
•Costi variabili minimi: 91.235,32 €
•Costi variabili extra minimi: 4.794,89 €
I “costi variabili minimi” sono comunque fatturati ai cittadini, a prescindere dalla quantità di rifiuti conferiti, trasformandosi di fatto in ulteriori costi fissi.
Dove sarebbe allora l’incentivo a produrre meno rifiuti?
Che senso ha chiamarla “tariffa puntuale” se la gran parte della spesa non dipende dal comportamento virtuoso del cittadino?
Ricordiamo inoltre che la bollettazione della TARIP 2025 è partita senza che i Consigli Comunali avessero approvato il PEF, le Tariffe unitarie e il Regolamento Tarip 1, che stiamo discutendo solo oggi, 28 aprile 2025, aggrappandosi ad una congiunzione presente nel regolamento. Solo con tre mesi di ritardo COINGER ha messo a disposizione uno strumento di monitoraggio delle prese dei bidoni. Oggi il sistema è attivo, ma i rilevamenti non sono affatto puntuali, mentre il conteggio è già in corso.
Non ci è chiaro quali siano i veri vantaggi di tutto questo sforzo, né per i cittadini né per il Comune:
•
Strade invase da bidoni mal gestiti
•
Regole sempre più complicate
•
Investimenti concentrati su conteggi e monitoraggi invece che sul miglioramento del servizio
Forse in questi anni i Sindaci hanno dato troppa delega e si sono fatti scappare tutta la gestione, ma i bilanci di Coinger parlano chiaro. Nel 2018 aveva un PEF di 5,8 milioni per 105.000 abitanti e 22 comuni, nel 2024 sono 11,8 milioni con 90.000 abitanti e 22 comuni!
Il Comune, dal canto suo, perde una fonte di entrata e si carica di nuovi costi, perdendo di fatto il controllo su un servizio che tocca la vita e le abitudini quotidiane di tutti.
Ne approfitto per comunicare che abbiamo ricevuto la vostra lettera di chiarimenti sulle attività pubbliche che abbiamo intrapreso in questo periodo. Stiamo predisponendo una risposta adeguata, ma per rispetto delle sedi opportune, non entriamo nel merito ora.
Tuttavia, teniamo a precisare ciò che più ci amareggia: è grave che si preferisca discutere di formalismi burocratici piuttosto che ascoltare la voce di oltre 2.000 cittadini dell’intero bacino COINGER, che stanno mostrando il loro disappunto sull’attuale gestione.
Tanti o pochi che siano riteniamo importante ascoltare veramente la loro voce. È un tentativo evidente di screditare chi, invece, sta semplicemente dando voce a un disagio reale.
La nostra raccolta firme ha lo scopo di sensibilizzare le Amministrazioni.
Non abroghiamo né proponiamo leggi.
Ogni cittadino firmatario era informato, consapevole e ha liberamente aderito semplicemente perché stanco di essere preso in giro.
A titolo di esempio proponiamo (affinché vengano prese nella dovuta considerazione) alcune delle osservazioni che abbiamo raccolto:
-Tornare alla raccolta settimanale dell’indifferenziato
-Eliminazione della dotazione minima (per tutte le utenze) adattando la dotazione alle reali necessità, rimodulando il calcolo della parte fissa su nuovi parametri.
-Agevolare maggiormente chi fa compostaggio
-Tariffazione realmente basata su quanto si conferisce (abbassamento dei minimi? – pagare solo l’indifferenziato?)
-Non limitare il conferimento delle frazioni differenziate (carta-vetro-plastica)
-Introdurre sistemi per salvaguardare le utenze “fragili” (es: famiglie meno abbienti)
Continueremo a far sentire la nostra voce per un servizio davvero a favore dei cittadini.
Il nostro voto a questa proposta di Regolamento e al Piano Economico Finanziario è fortemente negativo.